Lavoro. Furlan: "Serve un cambio di passo dal Governo. Confronto sia reale e non di facciata"

7 luglio 2019 – “Serve un cambio di passo e di direzione della politica economica, perché così non andiamo da nessuna parte». È quanto sottolinea oggi la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una lunga intervista al quotidiano cattolico “Avvenire” alla vigilia della Conferenza nazionale organizzativa che si svolgera’ a Roma dal 9 all’11 luglio sul lancio del sindacato di prossimita’ piu’ vicino ai piu’ deboli. “Al Presidente del Consiglio abbiamo prospettato ancora una volta quelle che per noi sono le priorità riguardo a crescita, sviluppo e lavoro. Confortati, oltretutto, dalla grandissima partecipazione registrata nelle iniziative confederali e negli scioperi di categoria. Il premier anche questa volta ha dato la disponibilità ad aprire tavoli tematici su infrastrutture, previdenza, scuola, crisi industriali e riforma del fisco. Speriamo seguano fatti concreti e il confronto sia reale e non di facciata”, aggiunge la leader Cisl che commenta anche la convocazione al Viminale del 15 luglio. “Il ministro dell’Interno Salvini le ha definite “Giornate di ascolto e di proposta”: bene, purché sia vero ascolto e si possa impostare un cambio di passo e di direzione della politica economica”. La Furlan sottolinea che ” abbiamo la crescita economica a zero e, nonostante gli ultimi dati indichino un lieve incremento dell’occupazione generale, quello che registriamo ogni giorno è l’impoverimento della struttura produttiva del Paese. Ogni settimana si annuncia una nuova crisi e addirittura si riaprono quelle faticosamente risolte in precedenza. Penso alla vicenda Ilva, in cui per le minacce del governo e le scelte unilaterali dell’azienda, si rischia non solo il lavoro e il futuro di 11mila dipendenti, ma di dare un colpo mortale per la capacità imprenditoriale dell’Italia. Per non parlare di Alitalia, per la quale siamo in attesa da mesi di un progetto e di una soluzione credibili”. La ricetta della Cisl è lo sblocco reale delle grandi e medie opere infrastrutturali a partire dal Sud. Investimenti su formazione, ricerca e innovazione di cui abbiamo enorme bisogno. Ancora, garantire servizi pubblici degni in tutto il Paese, senza serie A e serie B. E per questo assumere, senza ritardi non più accettabili, tutto il personale necessario nel Pubblico impiego, in particolare nella sanità e nella scuola. Rinnovare i contratti pubblici per garantire il potere d’acquisto dei lavoratori, ma soprattutto avviare una profonda riforma del fisco. “Per noi occorre rendere più “pesanti” le buste paga dei lavoratori e le pensioni. Per ragioni di equità e per far ripartire i consumi interni. Insomma, guardare prioritariamente a lavoratori e famiglie con figli. Spero che nei confronti annunciati se ne possa discutere concretamente”.