Scioperi, Piras (Fit-Cisl): La Commissione limita il diritto di sciopero
Roma, 21 giugno – “I dati forniti oggi dalla Commissione
contraddicono la linea che essa stessa si è data: i fatti dimostrano che
comprimere il diritto di sciopero aumenta la conflittualità”, così
Antonio Piras, Segretario generale della Fit-Cisl, commenta la relazione
presentata oggi dal Presidente della Commissione alla Camera dei
Deputati.
“L’esercizio del diritto di sciopero nel Tpl – spiega Piras
– è stato regolamentato fino a poco tempo fa da una provvisoria
regolamentazione dettata dalla Commissione. Quella normativa era
divenuta, sempre secondo la Commissione, carente sotto molti punti di
vista, così le parti sociali e datoriali il 28 febbraio scorso hanno
firmato un accordo per introdurre elementi che prevenissero il conflitto
tutelando maggiormente lavoratori e utenti. Ma la Commissione, che
aveva l’obiettivo di comprimere il diritto e null’altro, non ha tenuto
nella giusta considerazione il lavoro delle parti sociali e ha valutato
l’accordo, nel suo complesso, non idoneo. Pertanto ha emanato lo scorso 7
maggio una delibera correttiva dell’accordo, tesa a dimezzare le
possibilità di esercizio del diritto di sciopero.
Fin qui la vicenda
recente, ma oggi apprendiamo dai dati forniti dalla stessa Commissione
che, invece nel settore ferroviario gli scioperi nel 2017 sono diminuiti
del 50% rispetto all’anno precedente. La Commissione però ha
dimenticato di dire oggi che in questo stesso settore dal 1999 vige un
accordo tra le parti, da cui dipende tale scarsa conflittualità”.
“Il
comportamento che non condividiamo della Commissione – prosegue il
Segretario generale – è confermato da un ulteriore grave segnale che
essa stessa ha dato: ha ridotto il diritto di sciopero a un evento
puramente simbolico nei casi in cui la protesta sia una reazione per
un’aggressione a un lavoratore dei trasporti nell’esercizio delle sue
funzioni. In altre parole abbiamo un fenomeno, quello delle aggressioni
fisiche e verbali ai ferrovieri e agli autoferrotranvieri in
particolare, che sta crescendo esponenzialmente, tanto da essere
monitorato dal Ministero dell’Interno, con il quale stiamo cercando di
introdurre elementi di prevenzione. Ed è questo il contributo della
Commissione alla sua soluzione?
La Commissione dovrebbe garantire il
contemperamento fra il diritto di sciopero e gli altri diritti, della
persona, costituzionalmente tutelati, non legiferare”.