Dl Rilancio. Cuccello: "Gli immunodepressi non sono inidonei, devono poter lavorare in smartworking"

Roma, 13 maggio 2020 – “Auspichiamo che il Decreto Rilancio non complichi la situazione dei malati oncologici, degli immunodepressi e delle persone disabili gravi e che invece si adoperi per trovare le giuste soluzioni”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello.
“Se queste persone vengono ritenute “fragili” dal medico competente o dall’INAIL a causa della situazione epidemiologica del Paese, devono rientrare in uno “status” nuovo, di persone maggiormente esposte a conseguenze sanitarie in caso di contagio. Questo non significa però che non siano pienamente idonee a lavorare, ma che non possono farlo “in presenza” a causa della pandemia in corso. Il Comitato aziendale previsto dal Protocollo anti-contagio dovrà allora essere chiamato ad indirizzarle verso l’applicazione dello Smart working, o di altro accomodamento ragionevole, e, solamente se non fosse possibile, dovrà poter attivare la sospensione dall’attività lavorativa, con un indennizzo almeno pari all’80% della retribuzione. Rischiamo, altrimenti, che gran parte dei 3 milioni e mezzo di italiani che oggi vivono con una diagnosi di cancro vengano allontanati dal lavoro senza alcuna indennità, in nome di una sorveglianza sanitaria nata con l’intento di proteggerli”.