27 maggio 2020 – “E’ inaccettabile che centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori non abbiano ancora ricevuto l’assegno ordinario di Fis o quella per la cassa in deroga. In questa fase così complessa di crisi generata dal Covid” E’ quanto scrivono in una lettera untitaria indirizzata a inviata alla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e al Presidente dell’Inps Pasquale Tridico riguardante l’erogazione dell’assegno ordinario Fis e della cassa integrazione in deroga, a firma dei segretari di Cgil Cisl Uil, Tania Scacchetti, Luigi Sbarra e Ivana Veronese. “Restare senza reddito né ammortizzatori -proseguono- può generare tensioni sociali che il Paese non è assolutamente in grado di permettersi. Nel Dl rilancio – proseguono – il Governo ha cercato di porre rimedio a questa situazione semplificando le procedure.
Purtroppo, non basta. Ecco perché CGIL CISL UIL hanno sollecitato la Ministra Catalfo e il Presidente dell’Inps a intervenire affinché sia rapidamente assicurata la corresponsione delle casse integrazioni delle prime 9 settimane e, inoltre, per chiedere alle aziende di inviare immediatamente la necessaria modulistica. Mai come in questo momento è indispensabile dare garanzie a tutti i cittadini, alleggerendo il peso dei sacrifici da loro subiti. In questo senso – concludono – la certezza di un reddito è una condizione fondamentale per la tenuta economica e sociale del Paese, ma anche per porre le basi di una ripresa che dovrà fondarsi sulla valorizzazione del lavoro”.
Purtroppo, non basta. Ecco perché CGIL CISL UIL hanno sollecitato la Ministra Catalfo e il Presidente dell’Inps a intervenire affinché sia rapidamente assicurata la corresponsione delle casse integrazioni delle prime 9 settimane e, inoltre, per chiedere alle aziende di inviare immediatamente la necessaria modulistica. Mai come in questo momento è indispensabile dare garanzie a tutti i cittadini, alleggerendo il peso dei sacrifici da loro subiti. In questo senso – concludono – la certezza di un reddito è una condizione fondamentale per la tenuta economica e sociale del Paese, ma anche per porre le basi di una ripresa che dovrà fondarsi sulla valorizzazione del lavoro”.